di Alessandro Bovicelli, ricercatore di Ginecologia oncologica all’Università di Bologna
Sarà perché non l’ho mai vissuta e ho solo sentito i racconti di mio padre, ma pensare alle atrocità di questa guerra e a quello che vediamo in televisione tutti i giorni e che ci raccontano i giornali è qualcosa di impensabile e che ferisce veramente il cuore. Non voglio prendere posizioni per la Russia o per l’Ucraina perché non ho le competenze per farlo, ma con le possibilità diplomatiche di oggi non si doveva arrivare ad uno sterminio di questo genere. E’ un passo indietro del genere umano che sicuramente segnerà tutti. Quello che succede in guerra è quanto di più riprovevole l’essere umano possa esprimere. Mio padre è rimasto segnato per tutta la vita per la perdita della madre con una scheggia di guerra quando lui aveva solo 9 anni. Speriamo solo che finisca presto.
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